La tradizione regge al ristorante ma meno nelle case dei baresi

Dec 26
08:47

2012

Elisa Guiducci

Elisa Guiducci

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Tempo di consuntivi che si fanno ogni anno: ma questo 2012, però, gode del triste primato del Natale più povero da 20 anni a questa parte. Reggono i ristoranti di bari che hanno tenuto prezzi alla portata di tutti ma reggono meno gli acquisti in famiglia; si è rinunciato alle crudità di pesce e ai regali inutili.

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E' appena trascorso il Natale e,La tradizione regge al ristorante ma meno nelle case dei baresi Articles puntualmente, ci si accinge a fare il bilancio di come si sono comportati i generosi baresi. Generosi ma impoveriti, sembra attestare l' associazione  consumatori; impoveriti, lo sappiamo fin troppo bene, a causa di tasse, aumento del prezzo della benzina e, purtroppo, a causa anche dei prezzi dei generi alimentari che cominciano a salire per via dei costi di trasporto sempre più onerosi.  Ad essere colpiti dai rincari sono soprattutto quei prodotti che fanno parte della tradizione gastronomica delle feste, come il pesce, la frutta secca, i dolci. Quest'anno, però, vista la crisi e il calo dei consumi, in molti hanno deciso di rinunciare anche a cibi tipici della tradizione, come ad esempio il crudo di mare.
 
I RINCARI - A fare il punto sul comportamento dei consumatori baresi in vista delle feste è l'Adoc. Secondo le rilevazioni compiute dall'associazione dei consumatori su trenta prodotti alimentari monitorati a campione tra pescherie, mercati e supermercati rionali e un ipermercato della città, i prezzi hanno subito un incremento medio del 10%. Per esempio, il prezzo esposto delle ostriche e noci di mare è stato pari a 15 e 25 euro, al contrario del 2011 quando veniva pagato, rispettivamente, 12 e 20€; il pesce è stato venduto a 20euro rispetto ai 18 dello scorso anno; mentre un panettone di media qualità, supera abbondantemente (dipende dalla confezione) i 12 e i 18euro, a differenza dei 10 o dei 16€ del 2011. Nello specifico, il prezzo del capitone è schizzato anche a 27,00 euro nelle pescherie e 22,00€ nei supermercati e ipermercati, per scendere a 20,00€ nei mercati rionali. Invariati i prezzi di gamberi (non di gamberoni), polpi e cozze. Sempre notevole il prezzo degli scampi, arrivavano anche a 40,00€ e degli astici, a non meno di 25,00 euro. Per quanto riguarda la frutta nessuna variazione di massima; la verdura registra invece un incrementi del 10%.
 
I RISTORANTI DI BARI IN CONTROTENDENZA - Secondo l'Adoc la minore capacità di spesa delle famiglie a causa della crisi, ha indotto molti ristoranti di Bari ad abbattere i prezzi per non rischiare di far rimanere il locale vuoto. Senza rinunciare all'acquisto di prodotti tipici della tradizione natalizia, ma attenti a non trattare alimenti troppo costosi come i frutti di mare freschi, i ristoratori di Bari hanno proposto menù intelligenti che hanno convinto molti ad essere serviti e riveriti seduti al tavolo, piuttosto che far la spesa e cucinare come i forsennati.